Nei primi decenni del secolo scorso quando la fotografia iniziò a diffondersi il “negativo” era una comune lastra di vetro dove veniva stesa l’emulsione fotografica. Ai giorni nostri vi sono molti archivi fotografici costituiti da lastre in vetro di vari formati, che giacciono in molte case private, oltre che presso enti e fondazioni.
Le lastre fotografiche sono fragili delicate e difficili da scansionare.
In studio abbiamo messo a punto un procedimento di lavoro che permette di ottenere degli ottimi risultati a dei prezzi accessibili. Utilizziamo scanner che consentono di preservare da ogni danno i preziosi originali, eseguita la scansione si può procedere con il restauro digitale. Ecco degli esempi a bassa risoluzione.
La prima lastra, con la donna che allatta, ci è giunta rotta e con un pezzo mancante, abbiamo eseguito la scansione dei due frammenti che poi abbiamo unito e ritoccato con Photoshop.
La seconda e terza lastra presentavano graffi e puntinature, con il restauro digitale abbiamo riportato le fotografie alla condizione di origine, eliminando solamente i danni causati dal tempo e dalla cattiva conservazione.
Altri dettagli sul metodi di scansione, restauro ed esempi sono disponibili su questa pagina.
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